Affermare che Mimmo Sarchiapone possieda innata una robusta attitudine grafica potrebbe apparire una delle consuete ed abituali asserzioni di mestiere che si proclamano in sede di giudizio per le normali ragioni di comodo; se entriamo tuttavia in fase di indagine mirata circa l’attività di questo eclettico pittore, vien d’acchitto la probante possibilità di concludere che in ogni disciplina da lui affrontata (acquatinta, punta secca, incisione ecc.) emergono sicuri e precisi quei parametri che conducono ad una unica conclusione: una perfetta e convinta affinità elettiva con qualsivoglia estrinsecazione grafica, una propensione decisa e precisa a nobilitare le varie maniere espressive, una sicurezza disinvolta nelle elaborazioni semantiche lungo i meandri dei vari arzigogoli tecnici e meccanici per dare a ogni espressione quel momento di splendore che la perfezione del segno rende ognor piu plausibile ed avvincente.
La dimestichezza cosi pertinente ed inserita con tali possibilità figurative porta anzi alla convinzione di un fatto indiscutibile: la ricerca accurata, onde nobilitarne ogni propensione, conduce inevitabilmente a dar peso e sostanza a quei corollari che avvalorano le possibili deduzioni; la sottigliezza descrittiva, la delicata ed appassionante situazione d’atmosfera, la pulizia e il nitore estetico, la suadente e perenne voce di poesia, l’elegante e misurata presenza scenica, son alcune tra le voci che vien dato evincere nelle opere del Sarchiapone e anche quando il colore ricopre di un soffuso manto tonale le sue proposte espressive, l’incanto permane intatto e per nulla virato da devianze di compromesso, anzi si rende ognor più disponibile in quella delicata e allo stesso tempo solida essenza di lirismo che pervade le sue figurazioni.
Ed e infatti questa la nota peculiare che le accompagna: un suadente ed istintivo sostegno poetico che la grafia scava in ogni anfratto, sia per la delicata e saporosa linea evolutiva, sia per una strutturazione centrata in quella scarna essenzialità soggettistica che non accetta compromissioni spurie derivate da aggiunte improprie.
Il dosato e sapiente gioco chiaroscurale, impiegato in quella misura consentita dalle varie possibilita tecniche e non certo appesantita da rese casuali, concorre in ampia misura ad impreziosire una effettistica per nulla inficiata da devianze inaccettabili e questa la coralità di voci che si distendono in una sapida polifonia nel condurci a quella appassionante aura che ha entusiasmato il Sarchiapone e che permette anche al piu distratto degli osservatori di sorbire quella qualità di base sempre immanente nel sinuarsi di una linea operativa di fondo che sottende una vibratile sostanza di pittura.
(Dal Catalogo Mostra “Galleria 14″, Firenze 1984)